Mafia, sequestro beni per 18 milioni di euro a imprenditore lucchese

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lucca ha dato esecuzione a una serie di sequestri, per un equivalente di circa 18 miloni di euro, in applicazione della normativa antimafia di numerosi immobili (tra cui un agriturismo, terreni,
appartamenti ed un capannone industriale) ubicati a Camporgiano, Viareggio e Lucca. A Venezia, inoltre, sono stati posti sotto sequestro altri due appartamenti di pregio situati in Sestiere di San Polo nei pressi del Canal Grande. Analoghi provvedimenti di sequestro hanno riguardato anche quote di partecipazione in una società immobiliare con sede a Roma. L'operazione costituisce l'epilogo di un'attività antimafia svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Lucca - con la collaborazione della Sezione Aerea di Pisa nella fase di ricognizione degli immobili - nei confronti di sette persone finite nel registro degli indagati della Procura di Lucca per trasferimento fraudolento di beni ed aggiramento delle verifiche antimafia. Il principale indagato è un imprenditore lucchese, P.R., 65 anni, abitante a Camporgiano (LU), già condannato dal Tribunale di Bari nel gennaio 2008 con sentenza definitiva per associazione per delinquere di stampo mafioso, contrabbando di T.L.E. e riciclaggio, in quanto ricopriva un ruolo di primo piano nelle organizzazioni dei traffici di sigarette di contrabbando dal Montenegro verso le coste pugliesi procurando gli scafi superveloci utilizzati per i trasporti dei cartoni di "bionde" per conto dei clan della Sacra Corona Unita. Secondo le indagini svolte dalle Fiamme Gialle lucchesi, P.R. operava attualmente nel settore turistico ed immobiliare, e con il concorso degli altri indagati, suoi prestanome, era riuscito a costituire società ed effettuare investimenti immobiliari, mediante plurimi negozi giuridici formalmente intestati a sei prestanome. 

Foto archivio

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