Rientro in patria per 400 militari italiani della Transition Support Unit South (TSU-S) in missione in Afghanistan, dopo aver concluso il processo di transizione della responsabilità e della sicurezza della provincia meridionale di Farah alle forze afghane. Con la
partenza dei bersaglieri di Trapani, il contingente italiano dall'inizio di quest'anno si è ridotto di oltre 1000 uomini. I bersaglieri del 6° reggimento di Trapani con la consegna alla seconda brigata del 207° corpo d'armata afghano delle basi operative avanzate di Farah e Bala Boluk hanno suggellato il rientro in Patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del contingente italiano che proseguirà fino alla fine del 2014. Durante il proprio mandato iniziato lo scorso 10 agosto, la TSU-S ha condotto 187 pattuglie di sicurezza e di ricognizione dell'area di responsabilità e numerose esercitazioni di evacuazione medica con elicotteri italiani ed americani per addestrare al soccorso sanitario i colleghi dell'esercito afghano. La complessa attività operativa di "retrograde" (ripiegamento), pianificata e condotta dal Regional Command West su base brigata meccanizzata Aosta, ha permesso di movimentare sia da Farah che da Bala Boluk verso la base di Herat, per il successivo rientro in Italia, 2.445 tonnellate di materiali distribuiti su 23 convogli per un totale di quasi 2.000 metri lineari di carico, compresi 131 mezzi mobili campali e 109 veicoli tattici. Il generale Michele Pellegrino, comandante del RC-West ha voluto complimentarsi con il comandante della TSU-S, colonnello Mauro Sindoni, per "lo straordinario sforzo sostenuto nella conduzione di un'articolata e vasta attività a favore della popolazione afghana, svolta sul fronte della sicurezza e della ricostruzione, che è stata sinceramente riconoscente per quanto fatto a suo favore".
Via: AGI
Foto archivio
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