Ammonta almeno a sessantacinque milioni di euro l'anno il giro d'affari dei 112 siti Internet destinati alla vendita di orologi contraffatti oscurati dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), in collaborazione con la Guardia di Finanza, su istanza di Indicam, l'Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione dei marchi, supportata da Asssorologi. Ogni piattaforma web oggetto del provvedimento dispone di numerose versioni linguistiche che, complessivamente, si traducono in almeno 1.600 vetrine virtuali attraverso le quali entrare in contatto con i consumatori di tutto il mondo per commercializzare orologi contraffatti di una ventina tra i più conosciuti marchi di fascia media. La capacità di offerta della rete dei contraffattori, stando alle stime elaborate da Convey (società specializzata nella internet brand protection che ha individuato l'esistenza di detto "agglomerato illegale" dimostrandone l'elevata pericolosità per i marchi) ammonterebbe a oltre duecentomila pezzi l'anno. L'indagine, focalizzata prioritariamente su un target di una ventina di brand dell'orologeria riferibili ai segmenti basic e medium, partendo da un'analisi di oltre 36.000 pagine web "sospette", catturate ed analizzate in profondità, ha evidenziato relazioni e pattern (in gran parte invisibili ad un normale utente) condivisi da tre sub-reti, riconducibili in ultimo ad un unico agglomerato criminale, in grado di proporre orologi contraffatti su tutti i brand considerati, rappresentati da Assorologi e Indicam.
Via: Confcommercio
Foto dal web
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