Riciclaggio in concorso e falso in relazione a versamenti di somme illecite per milioni di euro su conti correnti presso lo Ior e reimpiegate nel Salernitano per l'acquisto di beni immobili, costituzioni di società ed estinzione di mutuo ipotecario: sono queste le accuse che hanno portato all'arresto di Monsignor Nunzio Scarano. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Salerno, e il sostituto Elena Guarino spiega così da dove si è partiti. "Attraverso il raffronto dei dati abbiamo capito che una persona che non aveva particolari possedimenti familiari e che non aveva ereditato beni era impossibile che avesse queste movimentazioni di danaro". Coinvolta anche la banca vaticana, lo Ior, che secondo il procuratore, ha subito offerto piena collaborazione agli inquirenti. "Lo Ior - aggiune Guarino - ha aperto le sue porte, ci ha fornito ampia e immediata collaborazione senza alcun tipo di insistenza, quindi è stata sufficiente la richiesta di rogatoria mandata nei canali istituzionali per avere una risposta completa ed esauriente. Per che io mi ricordi è una delle prime volte che succede questo". Nell'ambito dell'operazione che ha portato al nuovo arresto di monsignor Nunzio Scarano, la Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro di beni per oltre 6 milioni di euro. Dallo scorso 25 ottobre monsignor Scarano, ex addetto contabile all'Apsa, era agli arresti ospedalieri, per gravi motivi di salute.
Fonte: TMNews
Via: AGI
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