Squadra snella con 16 ministri e nessun vicepremier per il governo di Matteo Renzi che sei giorni dopo l'incarico ha sciolto la riserva al Quirinale dopo un lungo colloquio con Giorgio Napolitano: "Confido che veramente non si perdere questa occasione perché
non possiamo concederci il lusso di perderla" ha detto il capo dello Stato. Angelino Alfano ha fatto un passo indietro accettando di mantenere solo la carica di ministro dell'Interno e non quella di numero due dell'esecutivo. In cambio il Nuovo centrodestra ha ottenuto la riconferma di Maurizio Lupi alle infrastrutture e Beatrice Lorenzin alla sanità, ma soprattutto garanzie che allontanano le elezioni anticipate. La poltrona più importante, quella dell'economia, è stata assegnata ancora una volta a un tecnico, Pier Carlo Padoan, mentre la più scottante, quella di ministro della giustizia, è andata ad Andrea Orlando, già ministro dell'ambiente. Confermati anche Mario Mauro alla difesa e Dario Franceschini che però passa alla Cultura. Tra i tanti nomi nuovi ci sono quelli del ministro degli Esteri Federica Mogherini, Federica Guidi allo sviluppo economico e Giuliano Poletti, già presidente di Legacoop, al ministero del lavoro. "Sarebbe un errore da parte nostra dire che puntiamo al 2018 senza dire che mettiamo in cantiere nelle prossime settimane non solo la conclusione della riforma elettorale e l'avvio della riforma istituzionale...".
non possiamo concederci il lusso di perderla" ha detto il capo dello Stato. Angelino Alfano ha fatto un passo indietro accettando di mantenere solo la carica di ministro dell'Interno e non quella di numero due dell'esecutivo. In cambio il Nuovo centrodestra ha ottenuto la riconferma di Maurizio Lupi alle infrastrutture e Beatrice Lorenzin alla sanità, ma soprattutto garanzie che allontanano le elezioni anticipate. La poltrona più importante, quella dell'economia, è stata assegnata ancora una volta a un tecnico, Pier Carlo Padoan, mentre la più scottante, quella di ministro della giustizia, è andata ad Andrea Orlando, già ministro dell'ambiente. Confermati anche Mario Mauro alla difesa e Dario Franceschini che però passa alla Cultura. Tra i tanti nomi nuovi ci sono quelli del ministro degli Esteri Federica Mogherini, Federica Guidi allo sviluppo economico e Giuliano Poletti, già presidente di Legacoop, al ministero del lavoro. "Sarebbe un errore da parte nostra dire che puntiamo al 2018 senza dire che mettiamo in cantiere nelle prossime settimane non solo la conclusione della riforma elettorale e l'avvio della riforma istituzionale...".
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