Dopo due settimane il caso è chiuso, non c'è più speranza per i parenti delle 239 persone a bordo dell'aereo della Malaysia Airlines scomparso lo scorso 8 marzo sulla rotta Kuala Lampur-Pechino. Spetta al primo ministro malese Razak comunicarlo al mondo, in conferenza stampa: "Con grande tristezza che devo informarvi che secondo questi nuovi dati che abbiamo, il volo MH370 si è inabissato nell'Oceano Indiano meridionale". Razak aggiunge che questo è il risultato degli ultimi calcoli sui dati satellitari compiuti dagli investigatori britannici, con metodi mai usati in casi del genere. Poco prima aveva informato i familiari dei passeggeri e dell'equipaggio e la compagnia aveva inviato loro un sms che non lasciava spazio a dubbi: "Dobbiamo ritenere che non ci sono superstiti". Poi questo comunicato e questo tweet: "Rivolgiamo umilmente i nostri pensieri, le nostre preghiere e le nostre condoglianze a chi è stato colpito da questa tragedia". Nell'aria a sud-ovest dell'Australia in cui l'aereo è precipitato, negli ultimi giorni si erano concentrate le ricerche. Perchè i satelliti australiani, cinesi e francesi qui avevano individuato degli oggetti riconducibili al Boeing scomparso. Tracce avvistate anche da due aerei impegnati nella ricognizione della zona. E qui che ora la Marina militare americana sta inviando un'apparecchiatura in grado di captare i segnali inviati dalla scatola [...]
Fonte: SkyTg24
Servizio di Rosa Praticò
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