La legislazione su beni confiscati alla mafia va rivista. Lo ha detto il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, a margine delle audizioni alla prefettura di Palermo. "Riteniamo si possa e si debba fare di più. La Commissione sta dicendo
questo da tempo. Abbiamo visto che il presidente del consiglio si è posto su questo percorso, quindi riteniamo siano maturi i tempi per una legislazione e strumenti più incisivi per sequestrare sempre di più, perché sappiamo che gli unici in attivo in questa fase di crisi sono le organizzazioni mafiose. Quindi dobbiamo togliere i beni che ci hanno sottratto con la criminalità e un comportamento improprio". Un passo ulteriore, dopo un periodo di sperimentazione che ha evidenziato alcune criticità, ma che ha dato buoni risultati con il sequestro di ingenti patrimoni dei mafiosi, in larga parte rimessi a disposizione della comunità. Ad accendere i riflettori sul problema era stato il prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell'Agenzia per i beni confiscati, che aveva puntato il dito sulla mala gestione operata dagli amministratori giudiziari nelle aziende confiscate ai padrini. "Nel momento in cui il direttore dell'Agenzia accusa il sistema nel suo complesso, noi ci siamo sentiti in dovere di conoscere la motivazione delle sue affermazioni" ha spiegato Rosy Bindi, presidente della Commissione.
questo da tempo. Abbiamo visto che il presidente del consiglio si è posto su questo percorso, quindi riteniamo siano maturi i tempi per una legislazione e strumenti più incisivi per sequestrare sempre di più, perché sappiamo che gli unici in attivo in questa fase di crisi sono le organizzazioni mafiose. Quindi dobbiamo togliere i beni che ci hanno sottratto con la criminalità e un comportamento improprio". Un passo ulteriore, dopo un periodo di sperimentazione che ha evidenziato alcune criticità, ma che ha dato buoni risultati con il sequestro di ingenti patrimoni dei mafiosi, in larga parte rimessi a disposizione della comunità. Ad accendere i riflettori sul problema era stato il prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell'Agenzia per i beni confiscati, che aveva puntato il dito sulla mala gestione operata dagli amministratori giudiziari nelle aziende confiscate ai padrini. "Nel momento in cui il direttore dell'Agenzia accusa il sistema nel suo complesso, noi ci siamo sentiti in dovere di conoscere la motivazione delle sue affermazioni" ha spiegato Rosy Bindi, presidente della Commissione.
Fonte: TMNews
Via: FQ
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