L'ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino è stato arrestato stamattina dai carabinieri nell'ambito di un'inchiesta sulla vendita illecita di carburante a Caserta. Oltre a Cosentino sono sei le persone destinatarie dell'ordine di custodia cautelare in
carcere, mentre per altre sette sono scattati gli arresti domiciliari. Dovranno rispondere, a vario titolo, di estorsione, concussione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, calunnia, favoreggiamento personale, riciclaggio, con l'aggravante del metodo mafioso. Oltre all'ex parlamentare, sono finiti in carcere anche i suoi due fratelli Antonio e Giovanni, mentre due provvedimenti sono stati notificati ai due esponenti del clan dei casalesi, Antonio e Pasquale Zagaria, fratelli del noto boss Michele, già detenuti. Gli altri colpiti da provvedimento cautelare sono funzionari dell'Ufficio tecnico del comune di Casal di Principe, della Regione Campania, nonchè della Kuwait Petroleum Italia (Q8). Come ricostruisce un nota della Dda della Procura di Napoli, i tre fratelli Cosentino avrebbero utilizzato la loro influenza politica e il loro legame diretto con il clan dei casalesi per favorire gli affari delle società di famiglia "Aversana Petroli", "Aversana Gas" e "Ip Service", ai danni della concorrenza. Ancora, avrebbero aiutato il clan camorristico a riciclare denaro. Per le indagini è stata infatti di "estrema importanza" la collaborazione della parte offesa, il titolare di una stazione di servizio in costruzione nel comune di Villa Briano che avrebbe ostacolato quella nel comune di Casal di Principe riconducibile ai Cosentino. Se questi, esercitando pressioni sui funzionari pubblici, ottenevano dunque facilmente i permessi di costruzione, anche in presenza di cause ostative, l'altro veniva, invece, ostacolato a livello amministrativo, nonché minacciato e intimidato.
carcere, mentre per altre sette sono scattati gli arresti domiciliari. Dovranno rispondere, a vario titolo, di estorsione, concussione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, calunnia, favoreggiamento personale, riciclaggio, con l'aggravante del metodo mafioso. Oltre all'ex parlamentare, sono finiti in carcere anche i suoi due fratelli Antonio e Giovanni, mentre due provvedimenti sono stati notificati ai due esponenti del clan dei casalesi, Antonio e Pasquale Zagaria, fratelli del noto boss Michele, già detenuti. Gli altri colpiti da provvedimento cautelare sono funzionari dell'Ufficio tecnico del comune di Casal di Principe, della Regione Campania, nonchè della Kuwait Petroleum Italia (Q8). Come ricostruisce un nota della Dda della Procura di Napoli, i tre fratelli Cosentino avrebbero utilizzato la loro influenza politica e il loro legame diretto con il clan dei casalesi per favorire gli affari delle società di famiglia "Aversana Petroli", "Aversana Gas" e "Ip Service", ai danni della concorrenza. Ancora, avrebbero aiutato il clan camorristico a riciclare denaro. Per le indagini è stata infatti di "estrema importanza" la collaborazione della parte offesa, il titolare di una stazione di servizio in costruzione nel comune di Villa Briano che avrebbe ostacolato quella nel comune di Casal di Principe riconducibile ai Cosentino. Se questi, esercitando pressioni sui funzionari pubblici, ottenevano dunque facilmente i permessi di costruzione, anche in presenza di cause ostative, l'altro veniva, invece, ostacolato a livello amministrativo, nonché minacciato e intimidato.
Via: ASCA
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