Massimo Giuseppe Bossetti rompe il silenzio e si dichiara estraneo ai fatti: afferma di non aver mai conosciuto Yara Gambirasio e che la sera della sua scomparsa era in casa con la famiglia. L'uomo accusato di aver ucciso la ragazza di tredici anni nel novembre del 2010 si è dichiarato innocente e ha risposto all'interrogatorio per la convalida del fermo, in carcere a Bergamo, davanti al gip Ezia Maccora e al pm Letizia Ruggeri.La polizia ha intanto diffuso le immagini girate durante le fasi dell'arresto di Bossetti, quando è stato prelevato nella sua abitazione a Mapello e poi portato al comando dei carabinieri di Bergamo. Da qui lunedì 16 giugno è uscito per essere trasferito in carcere. L'avvocato Silvia Gazzetti, che difende il presunto assassino, ha detto, parlando con i giornalisti, che il suo assistito "La sera del delitto era a casa con la famiglia". Sul fatto, invece, che il suo telefono fosse stato spento per 14 ore, l'avvocato ha spiegato che "questo lungo momento è stato dovuto al fatto che il telefono era scarico, ed è stato messo in carica". Infine l'avvocato di Bossetti ha ribadito che il suo assistito non conosceva Yara e di avere incontrato il padre della ragazzina solo una volta all'interno "di un cantiere per motivi di lavoro, non ha mai parlato con lui, non ha avuto nessun rapporto, lo ha riconosciuto perchè visto sui giornali". Il gip si è riservato di decidere in merito alla convalida del fermo.
Nessun commento:
Posta un commento