L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto l'applicazione di "misure drastiche" per combattere l'epidemia di Ebola nei Paesi dell'Africa occidentale, e ha annunciato di voler organizzare il 2 e 3 luglio prossimi ad Accra un vertice al quale
parteciperanno i Ministri della Sanità di 11 Paesi. L'Oms si è detta "vivamente preoccupata" per l'estendersi dell'epidemia ai Paesi vicini di Guinea, Liberia e Sierra Leone, principali focolai dell'epidemia con 635 casi di febbre emorragica (la metà dei quali confermati come Ebola) e 399 decessi. "Non si tratta più di un'epidemia limitata ad un Paese specifico ma di una crisi sotto-regionale che richiede un'azione decisa da parte dei governi e dei partner internazionali", ha concluso l'Oms che raccomanda di promuovere la cooperazione fra i vari Paesi coinvolti e la condivisione dei dati clinici. "L'epidemia sta avendo una durata maggiore del solito, ma certi allarmismi mi sembrano esagerati - spiega Giuseppe Ippolito dell'Imni Lazzaro Spallanzani di Roma -. Il problema è che le vittime vengono nascoste nei villaggi, senza informare le autorità, e questo ovviamente rende più difficile circoscrivere i focolai. Inoltre questa forma di Ebola non si presenta sempre come febbre emorragica come le altre ma ha delle caratteristiche gastrointestinali che la rendono più difficile da trovare".
parteciperanno i Ministri della Sanità di 11 Paesi. L'Oms si è detta "vivamente preoccupata" per l'estendersi dell'epidemia ai Paesi vicini di Guinea, Liberia e Sierra Leone, principali focolai dell'epidemia con 635 casi di febbre emorragica (la metà dei quali confermati come Ebola) e 399 decessi. "Non si tratta più di un'epidemia limitata ad un Paese specifico ma di una crisi sotto-regionale che richiede un'azione decisa da parte dei governi e dei partner internazionali", ha concluso l'Oms che raccomanda di promuovere la cooperazione fra i vari Paesi coinvolti e la condivisione dei dati clinici. "L'epidemia sta avendo una durata maggiore del solito, ma certi allarmismi mi sembrano esagerati - spiega Giuseppe Ippolito dell'Imni Lazzaro Spallanzani di Roma -. Il problema è che le vittime vengono nascoste nei villaggi, senza informare le autorità, e questo ovviamente rende più difficile circoscrivere i focolai. Inoltre questa forma di Ebola non si presenta sempre come febbre emorragica come le altre ma ha delle caratteristiche gastrointestinali che la rendono più difficile da trovare".
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