Prefetto di Perugia rimosso, Sinpref: tanti condannati fanno carriera

Il prefetto di Perugia, Antonio Reppucci, è stato rimosso dopo la marea di polemiche montata per una sua dichiarazione sulla droga. Le polemiche nascono dalle affermazioni fatte nel corso di un incontro con la stampa locale: parlando del problema della droga Reppucci aveva detto che "se una mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare". Affermazioni, riprese in un video, che poi il prefetto ha precisato: "La mia era una provocazione, bisogna andare oltre il senso delle parole, capire se vuole difendere e costruire o distruggere, io voglio costruire e il mio era solo un modo di dire di fare squadra tutti insieme". "Toni sbagliati ed espressioni sicuramente da non condividere" da parte di Antonio Reppucci, che con le sue affermazioni shock sulla droga ha provocato la reazione del ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Ma non si possono cancellare 35 anni di carriera nel corso dei quali Reppucci ha ricevuto encomi per la sua attività, come avvenuto ad esempio a Catanzaro". E' Claudio Palomba, presidente del Sinpref, il sindacato maggioritario dei prefetti italiani, a sottolinearlo all'Adnkronos. Aggiungendo tra l'altro: "bisogna usare un unico metro in tutti i casi. Nella pubblica amministrazione c'è tanta gente condannata che ha continuato a fare carriera, una riflessione va fatta anche su questo".



Immagini: Umbria24

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