I carabinieri dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Roma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Reggio su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 19 soggetti ritenuti appartenenti alla cosca di 'ndrangheta
"Borghetto-Zindato-Caridi" che opera nella zona sud della città di Reggio Calabria. I soggetti colpiti devono rispondere di associazione di tipo mafioso, traffico di droga, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da fuoco. Le misure cautelari sono state emesse dopo due anni di indagine svolta dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria coordinata dalla Dda. Secondo quanto è emerso la cosca applicava la mutua assistenza attraverso la distribuzione dei proventi criminali ai familiari dei detenuti per sostenere spese legali e di sopravvivenza. È stato accertato inoltre il ruolo centrale di una donna madre di due soggetti di vertice dell'organizzazione allo stato detenuti, la quale fungeva da punto di riferimento per gli affari della cosca. L'indagine, denominata "Cripto", ha avuto inizio dopo la scomparsa nel settembre 2011 di Marco Puntorieri, vittima di lupara bianca. Era stato condotto in un luogo appartato e poi ucciso, il suo corpo non è mai stato trovato. Per quel delitto sono stati condannati Domenico Ventura, Natale Cuzzola e Domenico Condemi, tutti organici alla stessa cosca.
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