Fornelletti, ampolle, serpentine di raffreddamento, termometri, contenitori collegati con tubi. L'angolo cucina d'una abitazione di Pescara era stato trasformato da due polacchi, ora in carcere, residenti nel capoluogo adriatico, in una raffineria
artigianale di droghe sintetiche, mefedrone in particolare, che consentiva a costi molto bassi. Le indagini proseguono ora per capire a chi fosse destinato il micidiale stupefacente. Il mefedrone provoca dipendenza e, secondo gli inquirenti, provocherebbe atti di autolesionismo e addirittura cannibalismo, da cui la definizione "droga degli zombie". I costi di questa sostanza che si riesce ad ottenere in modo relativamente facile, sono bassi e questo ne favorisce la diffusione. Oltre alle attrezzature i militari hanno trovato composti chimici quali soda caustica, solventi, sali di iodio, medicinali di uso comune, e altri preparati non meglio ancora identificati, tutte allo studio del laboratorio di analisi per individuarne la corretta composizione. Oltre a ciò, erano presenti gli immancabili bilancini di precisione, ben quattro, e bustine di cellophane da utilizzare per il confezionamento della sostanza. Il mefedrone è stato annoverato nella legislazione italiana nel 2010 nella tabella delle sostanze vietate. Si ricava da alcuni sali da bagno e nel 2009 molti siti internet lo hanno spacciato, venduto legalmente come sale da bagno.
Nessun commento:
Posta un commento