I Carabinieri dei Nas di Campobasso, Napoli, Bari, Salerno e Foggia con i colleghi dell'Arma territoriale, hanno eseguito, nelle province di Isernia e Campobasso, 13 arresti nei confronti del titolare di una Rsa, con le accuse di maltrattamenti, sequestro di persona,
lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci. In carcere è finito il sindaco di Montaquila, medico, titolare della casa per anziani "Villa Flora". Tutto è partito dalla segnalazione dei familiari di un paziente che presentava segni sul corpo. La struttura può ospitare fino a 150 malati, ma i Carabinieri in alcuni periodi hanno trovato 180 pazienti. Sono 32 complessivamente gli indagati nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge a vario titolo medici, fisioterapisti, operatori sanitari, sociali e amministrativi della residenza, per le "gravi condotte a danno di incapaci e anziani indifesi". Gli ospiti, secondo quanto appurato dai Nas, venivano fatti completamente denudare e messi in fila nel corridoio per accedere alle docce e ai servizi igienici, "in violazione della loro dignità", e alcuni di loro erano immobilizzati con lacci legati ai letti, altri dormivano senza materasso o su lenzuola sporche di escrementi in stanze sporche. Dall'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia, è emerso che gli ospiti anziani e i malati psichiatrici vivevano in promiscuità, pagando una retta mensile di 1.200 euro al titolare della struttura.
lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci. In carcere è finito il sindaco di Montaquila, medico, titolare della casa per anziani "Villa Flora". Tutto è partito dalla segnalazione dei familiari di un paziente che presentava segni sul corpo. La struttura può ospitare fino a 150 malati, ma i Carabinieri in alcuni periodi hanno trovato 180 pazienti. Sono 32 complessivamente gli indagati nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge a vario titolo medici, fisioterapisti, operatori sanitari, sociali e amministrativi della residenza, per le "gravi condotte a danno di incapaci e anziani indifesi". Gli ospiti, secondo quanto appurato dai Nas, venivano fatti completamente denudare e messi in fila nel corridoio per accedere alle docce e ai servizi igienici, "in violazione della loro dignità", e alcuni di loro erano immobilizzati con lacci legati ai letti, altri dormivano senza materasso o su lenzuola sporche di escrementi in stanze sporche. Dall'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia, è emerso che gli ospiti anziani e i malati psichiatrici vivevano in promiscuità, pagando una retta mensile di 1.200 euro al titolare della struttura.
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