Dio non ha niente a che vedere con i soldi e la Chiesa non può essere "affarista". "Ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente". Lo afferma il Papa che chiede anche ai "laici" il coraggio di denunciare "in faccia al parroco" il
traffico di soldi in parrocchia. Papa Bergoglio lo ha detto nell'omelia della messa a Santa Marta, commentando il brano del vangelo in cui Gesù caccia i mercanti dal Tempio. Nell'omelia il papa latinoamericano, raccontando un episodio dei suoi primi anni di sacerdozio, ha poi definito "uno scandalo" quando entrando i una Chiesa si trova "la lista dei prezzi" per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la Messa. Gesù nel vangelo caccia i mercanti dal Tempio, perchè hanno trasformato la casa di preghiera in un covo di ladri. "La gente è buona - ha commentato il Pontefice - la gente andava al Tempio, cercava Dio, pregava, ma doveva cambiare le monete per fare le offerte". "Io penso - ha proseguito - allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: è lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità". "Quando quelli nel Tempio divengono affaristi, il popolo si scandalizza. Se io vedo che nella mia parrocchia si fa questo, devo avere il coraggio di dirlo in faccia al parroco".
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