Oltre 40 finanzieri del Comando Provinciale di Roma unitamente a decine di colleghi di altre 10 province, hanno dato esecuzione, nel Lazio, in Toscana, in Veneto, in Emilia Romagna e Campania a decine di sequestri di conti correnti, quote societarie e beni immobili per un
controvalore quantificato in oltre 22 milioni di euro. L'organizzazione criminale, suddivisa in ruoli, aveva al suo vertice quattro soggetti di origine campana, amministratori di aziende di rilevanti dimensioni con appalti su tutto il territorio nazionale per la fornitura di mano d'opera, arrivati a gestire più di 2.000 dipendenti. Lo schema fraudolento era quello di creare cooperative e srl con una "vita media" di tre o quattro anni, fatturando regolarmente gli elevati ricavi ma "dimenticandosi" di versare qualsiasi tipo di imposta, frodando così, non solo il Fisco per 45 milioni di euro ma anche migliaia di lavoratori. Gli elementi raccolti dai militari della Compagnia di Fiumicino in oltre due anni di indagini, coordinate dalla Procura di Civitavecchia, hanno consentito al Gip di emettere un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili, conti correnti, 41 immobili e terreni per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro. Gli indagati dovranno rispondere dei reati frode fiscale, riciclaggio, appropriazione indebita, distruzione delle scritture contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
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