Aveva diciott'anni il ragazzo ucciso da un agente di polizia nelle ultime ore a Berkeley, in Missouri, non molto lontano da Ferguson dove l'uccisione di un afroamericano, anch'egli diciottenne, aveva scatenato una rivolta. Era il primo episodio di una serie, ed era una sera
d'agosto. L'ultimo caso è quelli di Antonio Martin: il diciottenne è stato riconosciuto dalla madre quand'era ancora steso a terra. Secondo alcuni testimoni sul posto, a sparargli è stato un agente di polizia. Il ragazzo gli avrebbe puntato contro una pistola. Era in compagnia di un altro giovane, che è fuggito. L'agente, sentitosi in pericolo, ha sparato a più riprese. I fatti si sono svolti a un distributore di benzina, che è stato poi preso d'assalto da alcuni giovani del quartiere. La polizia ha proceduto a qualche fermo. Il portavoce della polizia della contea, Brian Schellman, ha spiegato che il poliziotto di Berkeley stava effettuando un controllo di routine in un distributore verso le 23.15 quando ha visto due uomini e li ha avvicinati. Secondo Schellman uno dei due uomini ha estratto una pistola e l'ha puntata contro l'agente. Questi ha sparato diversi colpi, raggiungendo e ferendo mortalmente l'uomo. Schellman ha aggiunto che la seconda persona è fuggita. La polizia ha mostrato le immagini di una delle telecamere di sorveglianza del distributore, teatro dell'omicidio.
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