Arezzo: frode fiscale nel commercio dei preziosi, 28 indagati - video

La Guardia di Finanza di Arezzo ha eseguito decreti di fermo, perquisizione e sequestro emanati dalla locale Procura nei confronti di 28 persone indagate per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, all'emissione ed all'utilizzo
di fatture per operazioni inesistenti. Sono 45 le perquisizioni delle Fiamme Gialle nella provincia di Arezzo, ma anche di Bari, Roma, Perugia e Benevento. Ordinato il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie detenute dai principali indagati, fino all'importo di 3,2 milioni di euro, a fronte di una stima di Iva evasa nel solo 2014 pari a 8 milioni di euro. L'indagine ha consentito di individuare l'esistenza di una frode fiscale all'Iva in atto nel settore del commercio di metalli preziosi. Gli artefici principali della frode erano due soggetti aretini che, grazie ai proventi degli illeciti, mantenevano un alto tenore di vita pur risultando privi di qualsiasi reddito dichiarato da molti anni. Due organizzazioni, in pratica, acquistavano ingenti quantitativi di argento puro senza corrispondere l'Iva ai fornitori. L'argento veniva poi trasformato in semilavorato che poi veniva venduto maggiorato di Iva attraverso società cosiddette cartiere. Il metallo veniva infine ceduto al cliente finale che lo faceva nuovamente affinare per venderlo sul mercato. I membri delle associazioni intascavano l'Iva generata dalle operazioni.

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