Terrorismo, governo schiera 4.800 militari a guardia dei siti sensibili

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha presieduto al Viminale, una riunione del Comitato Nazionale dell'Ordine e la Sicurezza Pubblica alla quale hanno partecipato il Viceministro, Filippo Bubbico, il Capo di gabinetto, Luciana Lamorgese, i vertici
nazionali delle Forze di polizia e dei servizi di Intelligence e il Capo di Stato maggiore della Difesa, Binelli Mantelli. Nel corso della riunione il Comitato ha fatto il punto sullo stato della sicurezza del Paese, confermando la necessità di tenere alto il livello di attenzione. Il Comitato, spiega il Viminale in una nota, ha poi espresso parere favorevole sulle modalità di attuazione, fino al 30 giugno 2015, del piano di impiego del contingente di 4.800 militari, appartenenti alla Forze Armate, nei servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili che assicureranno la prosecuzione dell'Operazione "Strade Sicure" anche per le esigenze di contrasto al terrorismo. Misure ancora più stringenti di quelle adottate a gennaio dopo l'attentato alla redazione di Charlie Hebdo. I militari pattuglieranno i luoghi considerati a maggior rischio, a partire dal Vaticano, più volte citato nei messaggi dell'Isis. Sorvegliati speciali sono il Pantheon e il Colosseo, presidiati dalle Forze dell'ordine da quando l'allerta terrorismo nella Città Eterna è salita ai massimi livelli. Allerta elevata e misure straordinarie anche nelle stazioni ferroviarie, a Termini in particolare, dove ogni giorno transitano migliaia di viaggiatori, e nelle fermate della metropolitana. Ma il terrorismo si combatte anche sul web. Per questo ieri il ministro Alfano ha incontrato al Viminale i rappresentanti dei principali network e aziende informatiche, da Microsoft a Google e Facebook, per mettere a punto le misure necessarie per contrastare l'uso di internet a fini terroristici. Lo scorso 10 febbraio il Consiglio dei ministri aveva già approvato un provvedimento d'urgenza contenente regole più severe per la lotta al terrorismo internazionale.

Fonte: Viminale

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