L'escalation del conflitto nell'est ucraino "minaccia non solo l'integrità territoriale e la sovranità del Paese ma anche la sicurezza in Europa e in tutto il mondo". E' l'appello lanciato dal presidente ucraino Poroshenko, mentre la tregua negoziata nei giorni scorsi si fa sempre più fragile.
Nell'est del Paese si combatte ancora anche sotto la neve. Le forze governative ucraine e i separatisti filorussi si contendono un'area strategica dell'Ucraina orientale, lo snodo ferroviario di Debaltseve, dove si sono ancora registrati scontri a fuoco e bombardamenti. E a giudicare dai rifornimenti di armi in arrivo, la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni. In queste immagini, girate vicino a Donetsk, si vedono mezzi militari governativi e camionette cariche di munizioni dirette verso il fronte. In base all'accordo negoziato da Ucraina, Russia, Germania e Francia nei giorni scorsi, le due parti in conflitto avrebbero già dovuto iniziare a ritirare le armi pesanti dalla linea dei combattimenti, ma nessuna delle due parti vuole fare il primo passo. Dice il portavoce delle forze armate di Kiev Andrii Lisenko: "Il cessate il fuoco non è rispettato e dunque non ci sono le premesse per il ritiro delle armi pesanti". Dagli ispettori Osce arriva il monito: i combattimenti a Debaltseve violano la tregua. I miliziani sostengono di aver preso il controllo di gran parte della città.
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