I Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, a conclusione di un'inchiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, hanno eseguito un sequestro conservativo di beni, fino a 5 milioni 778.939 euro, nei confronti dell'ex commissario delegato
per l'emergenza degli scavi archeologici di Pompei. Al funzionario, è stato, altresì, notificato, unitamente a nove dirigenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nonché della Regione Campania, invito a fornire deduzioni. Al centro dell'attività investigativa, i lavori complementari realizzati nel 2010 per la fornitura di attrezzature per spettacolo e per l'allestimento scenico del Teatro Grande di Pompei, esorbitanti rispetto all'obiettivo di messa in sicurezza, conservazione e restauro del patrimonio del sito archeologico. Tale affidamento, tra l'altro effettuato senza gara, è avvenuto in violazione delle disposizioni emergenziali che imponevano al Commissario delegato l'attuazione delle misure dirette alla messa in sicurezza e salvaguardia dell'area archeologica. La Procura della Corte dei Conti ha anche evidenziato l'abnormità dell'intera gestione extra ordinem. La vicenda ha dato origine anche a pregresse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per le ipotesi di abuso d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa ai danni dello Stato.
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