Palermo una memoria di 150 pagine in cui chiede il rigetto, per prescrizione o infondatezza, del risarcimento concesso a 18 familiari delle vittime di Ustica, del 27 giugno '80, quando il Dc9 Itavia s'inabissò in mare con 81 persone. Nella citazione l'Avvocatura dello Stato boccia il possibile scenario di guerra sui cieli di Ustica e propende per l'ipotesi della bomba a bordo. Questo nonostante le sentenze della Cassazione che in alcun casi hanno messo fine al processo civile per i risarcimenti e le sentenze di primo grado che riguardano i familiari di altre vittime. La Cassazione nel 2013 ha dato ragione alla richiesta dei familiari di 4 vittime. Ma non è finita qui. L'Avvocato dello Stato Maurilio Mango nella memoria chiede anche di mettere a carico degli stessi familiari il ''pagamento delle spese". Una notizia che provoca la rabbia dei legali dei familiari. Per l'avvocato Vanessa Fallica, tra i difensori dei 18 familiari, "bisogna andare avanti per cercare di placare il sentimento di questi familiari che vengono attaccati a distanza di 30 anni solo perché rivendicano un loro diritto di avere risarcita ciò che gli spetta per i parenti morti in modo così assurdo". Daria Bonfietti, presidente associazione parenti vittime strage Ustica, definisce "vergognosa e inaccettabile la posizione dell'Avvocatura dello Stato che ricorrendo contro una ennesima condanna, non solo non vuol tenere conto delle precedenti sentenze della Cassazione, ma addirittura ritorna a parlare di bomba a bordo". Condivide la scelta del ricorso invece il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare.
Fonte: AdnKronos
Via: Rai News24
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