A Napoli seconda giornata di caos a Palazzo di Giustizia, in seguito alle nuove norme di sicurezza varate dopo la sparatoria al Tribunale di Milano. Dopo le lunghe attese si è verificata una vera e propria "carica" di avvocati, assistenti e praticanti che, inferociti
per la lentezza dei controlli e le lunghe code, hanno dato vita a una ressa che ha coinvolto anche le forze dell'ordine impegnate a garantire i controlli di accesso al tribunale. Il bilancio è di una porta di vetro sfondata, quattro agenti e alcuni avvocati feriti. La situazione più critica in via Grimaldi, ingresso laterale della cittadella giudiziaria e vicina alla Procura. Le lunghe code, anche di più di un'ora, hanno messo a dura prova la pazienza di toghe e avvocati. "Io sono partito questa mattina da casa pensando che fosse una prassi normale, ma non immaginavo tutto questo. Fortunatamente io non vengo qui tutti i giorni, però ho buttato una giornata di lavoro". "E' una indecenza questa fila che siamo costretti a fare noi avvocati, perchè ci rallenta i processi e tutta l'attività della giustizia. Dovrebbero istituire dei nuovi posti di controllo per far accedere i dipendenti, il personale pubblico e gli avvocati in modo più veloce e celere". Di qui la decisione del procuratore generale in Corte d'Appello, Luigi Mastronimico, di consentire a civilisti e penalisti di accedere esibendo unicamente il tesserino dell'Ordine.
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