sparizione di Stefano Masala, il 28enne scomparso giovedì dal paese. Alcuni testimoni giurano di aver visto il giovane giovedì sera aggirarsi alla guida dell'auto del padre, quella stessa Opel Corsa che sabato scorso è stata trovata bruciata vicino a Pattada. Chi l'ha visto ha assicurato agli inquirenti che il giovane non era da solo. Questo dettaglio avvalorerebbe l'ipotesi che il ragazzo sia stato utilizzato come autista da alcuni suoi compaesani, gli autori della spedizione omicida. L'ipotesi è che il protagonista del regolamento di conti sia un minorenne, non munito di patente, e che abbia convinto Stefano Masala ad accompagnare lui e gli amici a Orune per saldare il conto in sospeso da dicembre. Nei giorni di "Cortes Apertas" due gruppi, uno composto da giovani provenienti da Nule, l'altro da ragazzi del posto, entrarono in collisione. Qualche bicchiere di troppo, insulti, minacce, apprezzamenti eccessivi per una ragazza. Dalla ricostruzione risulta infatti che Gianluca Monni reagì e fu minacciato con una pistola da un minorenne di Nule. Riuscì a disarmarlo e anche a picchiarlo. Da qui, secondo gli investigatori, la causa scatenante dell'esecuzione di venerdì. Tre colpi di fucile calibro 12, uno al volto e due al fianco sinistro. L'autopsia sul corpo di Gianluca ha confermato la dinamica del delitto, avvalorata sin dalle prime ore dai carabinieri. Un omicidio premeditato, secondo gli investigatori, i sicari conoscevano bene le abitudini di Gianluca. Intanto la Procura di Nuoro che coordina le indagini sul delitto Monni e sulla sparizione di Masala ha scelto il silenzio stampa.
Via: RaiNews24
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