E' "maturato nel corso d'una rapina" l'omicidio di Maria Luisa Fassi, uccisa lo scroso 4 luglio nella sua tabaccheria di via Volta 40 ad Asti. Quella che era l'ipotesi iniziale è ora ufficialmente confermata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Asti dopo il
fermo e la confessione d'un magazziniere di 46 anni, incensurato, Pasqualino Folletto. L'arresto, sottolineano i militari dell'Arma, è "frutto di un meticoloso incrocio di numerosi elementi investigativi: immagini estratte dalle telecamere cittadine, attività di sorveglianza e numerose testimonianze". All'interrogatorio, in caserma, era presente anche il Pm Luciano Tarditi, che ha ordinato l'inchiesta sull'omicidio. All'indagine dei Carabinieri hanno collaborato il Ros di Roma, Torino e Milano, supportati dal Reparto Analisi Criminologiche del Racis di Roma e dai colleghi del Ris di Parma. "I figli di quell'uomo mi fanno tanta pena". Lo ha detto all'ANSA Piero Fassi, il padre della tabaccaia uccisa ad Asti, riferendosi alla famiglia di Pasqualino Folletto, arrestato dai carabinieri con l'accusa di omicidio. L'uomo ha indicato ai carabinieri la zona, alla periferia di Asti, in cui si è disfatto dell'arma del delitto, un coltello con cui si è accanito sulla vittima. Una rapina di 800 euro finita nel sangue: "Ho perso la testa", ha detto ai militari. Le ricerche del coltello, fino ad ora senza esito, riprenderanno oggi.
Fonte: ANSA
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