La Polizia di Stato di Brindisi ha tratto in arresto 10 persone di nazionalità cinese e italiana, ritenute responsabili dei reati di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nei territori di Brindisi, Lecce e Taranto.
In carcere un docente di fisica e matematica dell'Unisalento, la compagna e altre sei persone, due ai domiciliari e cinque a piede libero. Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Brindisi e coordinate dal Pm, hanno consentito di scardinare una vera e propria associazione che costringeva giovani ragazze orientali con violenza e minaccia anche di morte a parenti in Cina, ad esercitare il meretricio. L'inchiesta dei Poliziotti è partita da un volantino del centro "Peonia Rossa", con sede a Brindisi, diventato a luci rosse negli ultimi due anni. Il professore, 57enne, nato nella Repubblica popolare cinese, residente a Lecce da diversi anni e perfettamente integrato, è stato arrestato con l'accusa di essere "capo e promotore" da settembre 2013 sino ad oggi. Era stata organizzata una vera e propria holding guardando al volume d'affari desumibile dai documenti acquisiti nel corso delle indagini. Si poteva arrivare anche a 200mila euro al mese tenuto conto del numero di clienti e delle tariffe praticate: 30 euro per massaggi normali e 50 per le prestazioni sessuali, in gergo chiamate caramelle.
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