La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha confiscato terreni, per un valore di 70.000 euro, a Anna Patrizia Messina Denaro, 45enne, detenuta, sorella del più noto Matteo Messina Denaro, capomafia, latitante. La donna, arrestata dalla Dia nel
dicembre 2013, nel corso dell'operazione congiunta denominata "Eden", è stata condannata, in primo grado, dal Tribunale di Marsala, a 13 anni di reclusione, perché ritenuta responsabile, in concorso, di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata ai danni di Rosetta Campagna, una delle eredi di Caterina Bonagiuso, madrina di battesimo della stessa Messina Denaro. La sorella del latitante, come si rileva dal provvedimento, svolgeva un ruolo di raccordo con il fratello per scambi d'informazioni e per il coordinamento delle risorse economiche; ruolo fondamentale per assicurare l'assoluta segretezza, consentendo al congiunto di sottrarsi alla cattura ed alla consorteria di reperire fonti di finanziamento. Le indagini, delegate e coordinate dalla Procura distrettuale di Palermo, d'intesa con il procuratore aggiunto, coordinatore del Gruppo Misure di prevenzione, sono state condotte da personale della Dia trapanese. La confisca, disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, è stata emessa nella formula per equivalente, a compensazione della somma pari a 70.000 euro, provento dell'estorsione e non più a sua disposizione. La donna avrebbe infatti distratto i fondi al fine di eludere un eventuale provvedimento di sequestro o confisca, utilizzandolo per la sottoscrizione e successiva estinzione di una polizza pari a 30.000 euro e, per la restante parte, per altre spese. La confisca ha riguardato dei fondi di contrada Zangara, nelle campagne di Castelvetrano (Trapani), ricevuti dalla donna in donazione qualche anno addietro.
Fonte: AGI
Immagine: DIA
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