Delitto Meredith, Cassazione boccia le indagini: omissioni e amnesie

A carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito - accusati dell'omicidio di Meredith Kercher - manca un "insieme probatorio" contrassegnato "da evidenza oltre il ragionevole dubbio". Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza di assoluzione
dei due ex fidanzati depositate il 7 settembre dalla Quinta sezione penale della Suprema Corte.  I due ex fidanzati erano stati assolti il 27 marzo scorso. Il processo per l'uccisione di Meredith Kercher - sottolinea - ha avuto "un iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose defaillance o 'amnesie' investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine". E' un dato "di indubbia pregnanza" a favore di Knox e Sollecito - "nel senso di escludere la loro partecipazione materiale all'omicidio, pur nell'ipotesi della loro presenza nella casa di via della Pergola" - la "assoluta mancanza di tracce biologiche a loro riferibili" nella stanza dell'omicidio o sul corpo della vittima. Nel "percorso travagliato ed intrinsecamente contraddittorio" del processo per l'omicidio Kercher  c'è un "solo dato di irrefutabile certezza: la colpevolezza di Amanda Knox in ordine alle calunniose accuse nei confronti di Patrick Lumumba". La sentenza rileva che la calunnia è stata confermata dalla stessa Knox in un contesto "immune da anomale pressioni psicologiche". Nelle motivazioni della Cassazione si fa riferimento anche a come è stata trattata la vicenda sui media: "L'inusitato clamore mediatico" del delitto Kercher e i "riflessi internazionali" non hanno "certamente giovato alla ricerca della verità" provocando una "improvvisa accelerazione" delle indagini "nella spasmodica ricerca" di colpevoli "da consegnare all'opinione pubblica internazionale". Le motivazioni della Suprema Corte aprono le strade alle probabili richieste di risarcimento per ingiusta detenzione.

Via: La Repubblica
Immagine: La 7

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