mafiose di Bagheria e Corso dei Mille, indagati per rapina e ricettazione aggravate dalle finalità mafiose. L'intervento costituisce la prosecuzione dell'attività "Eden 2" che, nel 2014, aveva accertato il diretto coinvolgimento delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Corso dei Mille di Palermo nella rapina ai danni di un deposito della ditta di spedizioni di Campobello di Mazara (Trapani) rientrante nel patrimonio aziendale della società A.G. Trasporti, sottoposta a sequestro nell'ambito del procedimento di prevenzione ai danni dell'imprenditore palermitano Cesare Lupo, prestanome dei fratelli Graviano. L'operazione si era conclusa con l'emissione di un provvedimento cautelare a carico di 14 indagati, tra cui Girolamo Bellomo, cognato di Francesco Guttadauro e nipote acquisito del ricercato trapanese Matteo Messina Denaro. Il provvedimento colpisce, inoltre, due esponenti del gruppo di rapinatori che avevano partecipato alle fasi organizzative ed esecutive dell'assalto, nonché il soggetto incaricato della vendita della merce trafugata. La rapina sarebbe servita per finanziare la latitanza di Messina Denaro.
L'ordine pubblico è inteso come garanzia di pace e tranquillità. In tal senso assume un valore di sicurezza collettiva.
Mafia, assalto per finanziare boss Messina Denaro: 4 arresti - video
mafiose di Bagheria e Corso dei Mille, indagati per rapina e ricettazione aggravate dalle finalità mafiose. L'intervento costituisce la prosecuzione dell'attività "Eden 2" che, nel 2014, aveva accertato il diretto coinvolgimento delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Corso dei Mille di Palermo nella rapina ai danni di un deposito della ditta di spedizioni di Campobello di Mazara (Trapani) rientrante nel patrimonio aziendale della società A.G. Trasporti, sottoposta a sequestro nell'ambito del procedimento di prevenzione ai danni dell'imprenditore palermitano Cesare Lupo, prestanome dei fratelli Graviano. L'operazione si era conclusa con l'emissione di un provvedimento cautelare a carico di 14 indagati, tra cui Girolamo Bellomo, cognato di Francesco Guttadauro e nipote acquisito del ricercato trapanese Matteo Messina Denaro. Il provvedimento colpisce, inoltre, due esponenti del gruppo di rapinatori che avevano partecipato alle fasi organizzative ed esecutive dell'assalto, nonché il soggetto incaricato della vendita della merce trafugata. La rapina sarebbe servita per finanziare la latitanza di Messina Denaro.
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