Forlì, sequestro record a imprenditore evasore: beni per 200 milioni

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì e il Servizio Centrale (Scico) di Roma hanno eseguito misure di prevenzione patrimoniale per circa 200 milioni nei confronti di un noto immobiliarista romagnolo per pericolosità sociale legata all'evasione
fiscale. L'imprenditore 56enne forlivese P. I., già al centro delle attenzioni di forze dell'ordine e magistratura per la condanna a 12 anni per reati contro la persona e il fallimento delle società I. (Spa e Holding), era già emerso nell'ambito di una complessa indagine condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Forlì e dallo Scico, coordinata dalla Procura forlivese, riguardante un sofisticato meccanismo teso a consentire di incassare assegni (bancari e circolari) e vaglia cambiari trasferiti illecitamente nella vicina Repubblica di San Marino. In tale contesto I. avrebbe trasferito titoli e contanti per circa un milione di euro attraverso fittizie movimentazioni tra le sue società e ignare persone da e per San Marino grazie anche a tolleranti istituti di credito italiani. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'immobiliarista, mediante un reticolo di posizioni bancarie e fiduciarie accese presso istituti di credito di San Marino, ha trasferito, nel tempo, ingenti capitali, molti più di quelli inizialmente rinvenuti. Nel mese di maggio 2014, è stata depositata al Procuratore di Forlì una proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. In questi giorni il Tribunale di Forlì, accogliendo quasi integralmente le richieste, ha disposto il sequestro delle quote societarie, di diverse società, nonché di 93 fabbricati, oltre a terreni e autovetture, anche intestate ad altre persone ma di fatto nella disponibilità dell'imprenditore, per un valore di quasi 200 milioni di euro.

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