I Carabinieri hanno eseguito, in provincia di Lecce, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dalla locale Procura distrettuale antimafia, nei confronti di 22 indagati per associazione mafiosa, concorso esterno in
associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione illegale di armi, corruzione e altri delitti aggravati dalle finalità mafiose. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini dei Carabinieri del Ros di Lecce, sul clan "Giannelli" della Sacra corona unita salentina, con al vertice il boss ergastolano Luigi Giannelli. L'indagine dei militari ha documentato le dinamiche di riorganizzazione interna del clan e la reggenza assunta dal figlio del boss, Marco Antonio Giannelli. In particolare, le indagini hanno accertato il dinamismo del gruppo nel narcotraffico e nelle attività estorsive in danno di imprenditori locali, ma anche la capacità di instaurare rapporti collusivi con pubblici amministratori e di condizionarne l'attività in cambio del sostegno elettorale. Propositi intimidatori sarebbero stati espressi anche nei confronti dei familiari di Massimo Donadei, il collaboratore di giustizia, le cui rivelazioni hanno innescato l'attività investigativa. Tra gli arrestati figura anche il nome del vicesindaco di Parabita, accusato di favoreggiamento nei confronti del noto clan.
Via: AskaNews
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