Reggio, pizzo della 'ndrina per ristrutturare museo: 5 arresti - video

La Polizia di Stato della Questura ed il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di cinque
soggetti, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni, aggravati dalle finalità mafiose. L'operazione è il frutto di due distinte attività investigative condotte dalla Squadra Mobile e dal Roni dei Carabinieri di Reggio Calabria: le prime incentrate sulle attività criminali del rampollo della famiglia "De stefano", in libertà dal 2009, che esercitava il governo territoriale della cosca; le seconde sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia con riferimento alle attività estorsive poste in essere ai danni della Cobar Spa (circa 180.000 euro), esecutrice dei lavori di ristrutturazione del Museo Archeologico della Magna Grecia (appalto di circa 20 milioni di euro). La fusione degli esiti autonomamente raggiunti in ciascun procedimento ha consentito di fotografare, con straordinaria chiarezza, i contorni della struttura della cosca di 'ndrangheta, da anni egemone nel territorio di Reggio Calabria, nonché di accertare l'esecuzione di un'estorsione protratta nel tempo ed esercitata con svariate modalità esecutive ai danni dei rappresentanti della ditta.


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