Palermo, permesso premio per le festività a ex boss mafioso Brusca

L'ex boss Giovanni Brusca ha trascorso le festività di fine anno in permesso premio, fuori dal carcere romano di Rebibbia, per farvi rientro oggi e partecipare in videoconferenza all'udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia, in cui è imputato ma
anche testimone e principale caposaldo dell'accusa. Come si legge su Agi, il collaboratore di giustizia, reo confesso di centinaia di omicidi, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, aveva goduto di permessi regolari fino al settembre 2010, ma un'inchiesta della Procura di Palermo aveva portato alla sospensione del "trattamento premiale" in suo favore. Secondo quanto scoperto dai Carabinieri, infatti, l'ex capo del mandamento di San Giuseppe Jato (Palermo), già fedelissimo di Totò Riina, avrebbe approfittato dei periodi trascorsi fuori dal carcere per curare affari personali, per gestire alcuni beni attraverso una rete di prestanome e per cercare di farsi restituire un appartamento di sua proprietà, ma la cui titolarità formale era di terze persone. Il processo scaturito da questa vicenda si è però concluso con l'assoluzione - oggi definitiva - di Brusca dall'accusa, derubricata da estorsione in tentativo di violenza privata. La fittizia intestazione di beni era stata invece dichiarata prescritta in fase di indagini per tutti gli indagati e ancora prima erano stati restituiti al capomafia i circa 200 mila euro che gli erano stati sequestrati e la cui provenienza era risultata lecita. Da qui la nuova concessione di permessi premio, prima goduti regolarmente dal pentito, con una media di cinque giorni al mese trascorsi fuori dal carcere. Per le festività di fine anno, come di consueto, Brusca ha goduto del permesso in formale stato di libertà, ma sotto la scorta del Gom.

Via: AGI

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