Il Nucleo regionale del Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato nel porto di Cagliari un tir con all'interno decine di tonnellate di indumenti, usati e nuovi. Gli abiti, secondo quanto si è appreso, erano stati donati alla Caritas e dovevano andare ai
bisognosi e ai migranti, ma stavano lasciando la Sardegna a bordo di un traghetto diretto a Napoli. Nell'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia cagliaritana, risultano indagate cinque persone. Si tratta di due cagliaritani e tre campani, tutti accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e truffa in concorso. Secondo quanto riporta l'Ansa, le indagini che hanno portato al sequestro sono scattate alcuni mesi fa. Estranea alla truffa, finora, la ditta di trasporti proprietaria del tir sequestrato. Un esposto anonimo avrebbe segnalato la partenza sospetta degli indumenti donati alla Caritas possibile parte lesa. Sono quindi scattati gli accertamenti e nel giro di breve tempo sono arrivate le conferme del presunto traffico di indumenti usati. I capi d'abbigliamento sarebbero stati poi venduti in mercatini dell'usato in Italia e in Africa. La Caritas diocesana di Cagliari ha deciso di sospendere immediatamente l'attività di raccolta di indumenti usati destinati ai poveri, dopo l'inchiesta della Procura del capoluogo sardo che ha coinvolto cinque persone, fra le quali il responsabile del servizio approvvigionamento dell'organizzazione. La raccolta, ha fatto sapere la Caritas diocesana, non riprenderà finchè non sarà fatta luce sulla vicenda. La sospensione, riporta l'Agi, è stata decisa per tutelare gli assistiti, i donatori e la stessa Caritas che conferma la fiducia "nei riguardi di tutti i suoi operatori" e auspica venga fatta chiarezza al più presto.
Fonte: ANSA
Via: AGI
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