La Polizia di Stato, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale etneo nei confronti di sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di usura ed
estorsione aggravata dalla modalità mafiosa. La misura cautelare accoglie gli esiti di un'attività di indagine, coordinata dalla Dda e delegate alla Squadra Mobile di Catania a seguito delle dichiarazioni rilasciate da un imprenditore, dapprima nel settore della ristorazione e gestione di sale da ballo, successivamente nel settore cinematografico, divenuto testimone di giustizia, il quale a partire dall'aprile del 2014 denunciò di essere vittima di fatti di usura ed estorsione. Le indagini, confluite nell'operazione "Nero infinito", hanno permesso di appurare che la vittima aveva versato per circa un decennio somme con interessi oscillanti tra il 5% e il 10% mensili, per un totale di circa 600mila euro, a uno degli indagati e alla madre rispettivamente figlio ed ex moglie dell'esponente di vertice, già detenuto, del clan mafioso Piacenti - "Ceusi" radicato nel quartiere di Picanello. La vittima per fare fronte al debito contratto con i due indagati, nel 2007 si è rivolto ad un noto esponente affiliato alla cosca Mazzei - "Carcagnusi" allo scopo di mediare nella situazione debitoria nei confronti della famiglia Piacenti.
estorsione aggravata dalla modalità mafiosa. La misura cautelare accoglie gli esiti di un'attività di indagine, coordinata dalla Dda e delegate alla Squadra Mobile di Catania a seguito delle dichiarazioni rilasciate da un imprenditore, dapprima nel settore della ristorazione e gestione di sale da ballo, successivamente nel settore cinematografico, divenuto testimone di giustizia, il quale a partire dall'aprile del 2014 denunciò di essere vittima di fatti di usura ed estorsione. Le indagini, confluite nell'operazione "Nero infinito", hanno permesso di appurare che la vittima aveva versato per circa un decennio somme con interessi oscillanti tra il 5% e il 10% mensili, per un totale di circa 600mila euro, a uno degli indagati e alla madre rispettivamente figlio ed ex moglie dell'esponente di vertice, già detenuto, del clan mafioso Piacenti - "Ceusi" radicato nel quartiere di Picanello. La vittima per fare fronte al debito contratto con i due indagati, nel 2007 si è rivolto ad un noto esponente affiliato alla cosca Mazzei - "Carcagnusi" allo scopo di mediare nella situazione debitoria nei confronti della famiglia Piacenti.
Via: Polizia di Stato
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