I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno arrestato 8 persone di Catania che avevano messo in atto un sequestro di persona ai danni di un pasticciere 63enne di origini siciliane, residente a Pomezia (Roma). L'uomo, il pomeriggio del 3 marzo
scorso, è stato prelevato con la forza e caricato su un'auto nei pressi della sua abitazione a Torvajanica. A dare l'allarme al 112 sono stati alcuni cittadini che hanno assistito alla scena. Le immagini delle telecamere hanno permesso ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia di individuare i mezzi impiegati per il reato, ovvero due vetture Mercedes classe "B", che sono state individuate mentre percorrevano il tratto calabro dell'autostrada A3 e intercettate davanti alla stazione di Villa San Giovanni. Alle due Mercedes si è poi aggiunta una Fiat Punto, con a bordo altri complici. I militari, a questo punto, hanno notato che la vittima veniva trasferita, sempre con violenza, sulla Fiat Punto e che le tre auto si imbarcavano su una nave della società Caronte dirette in Sicilia. Così, quando le tre vetture sono sbarcate, i Carabinieri le hanno bloccate lungo il percorso di uscita dell'area portuale, immobilizzandone gli occupanti e liberando l'ostaggio. Al centro del sequestro, secondo la ricostruzione degli investigatori, il recupero di un debito di oltre 100mila euro contratto, per motivi in corso di accertamento, dalla famiglia del pasticcere.
scorso, è stato prelevato con la forza e caricato su un'auto nei pressi della sua abitazione a Torvajanica. A dare l'allarme al 112 sono stati alcuni cittadini che hanno assistito alla scena. Le immagini delle telecamere hanno permesso ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia di individuare i mezzi impiegati per il reato, ovvero due vetture Mercedes classe "B", che sono state individuate mentre percorrevano il tratto calabro dell'autostrada A3 e intercettate davanti alla stazione di Villa San Giovanni. Alle due Mercedes si è poi aggiunta una Fiat Punto, con a bordo altri complici. I militari, a questo punto, hanno notato che la vittima veniva trasferita, sempre con violenza, sulla Fiat Punto e che le tre auto si imbarcavano su una nave della società Caronte dirette in Sicilia. Così, quando le tre vetture sono sbarcate, i Carabinieri le hanno bloccate lungo il percorso di uscita dell'area portuale, immobilizzandone gli occupanti e liberando l'ostaggio. Al centro del sequestro, secondo la ricostruzione degli investigatori, il recupero di un debito di oltre 100mila euro contratto, per motivi in corso di accertamento, dalla famiglia del pasticcere.
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