Il Parlamento europeo ha approvato l'importazione senza dazi di 35mila tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia nel 2016 e di altrettante nel 2017 con 500 voti favorevoli, 107 contrari e 42 astensioni. Il Via libera dell'Europarlamento all'accordo che
comprende anche la quota aggiuntiva per l'importazione senza dazi nella Unione Europea di 35.000 tonnellate in più l'anno di olio d'oliva tunisino è una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori. E' quanto ha affermato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti che giovedì scorso ha dato il via alla mobilitazione per la difesa del Made in Italy con migliaia di agricoltori che si sono dati appuntamento a Catania in Sicilia, seconda regione produttrice di olio di oliva in Italia dopo la Puglia. Secondo i dati resi noti da Coldiretti, nel 2015 in Italia le importazioni di olio di oliva dalla Tunisia sono aumentate del 481%, per un totale di oltre 90 milioni di chili. Il nuovo contingente agevolato andrebbe tra l'altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi "agevolati" annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l'import in Italia dal Paese africano. Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell'olivicoltura nazionale è - sostiene Coldiretti - il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori".
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