di origine iraniana e uno di nazionalità italiana, dimoranti nelle province di Torino, Firenze e Padova, dediti a operazioni di mediazione volte al reperimento di materiali "Dual Use". I reati contestati sono riferiti, oltre che all'associazione per delinquere finalizzata alla violazione delle disposizioni comunitarie inerenti le misure restrittive nei confronti dell'Iran, nonché della normativa sul controllo dell'esportazione, importazione e transito di materiale di armamento, aggravati dalla transnazionalità. In particolare, le condotte sono state finalizzate all'acquisto e all'esportazione verso l'Iran di macchinari per la fabbricazione di tubi in acciaio da utilizzare come potenziale materiale missilistico, di Noc/Base Stations, ossia di apparecchiature idonee, previa modifica, a creare una rete di collegamento sicura e a "banda larga" per scopi militari, nonché di motori e componenti di aeromobili ed elicotteri. L'indagine ha permesso di individuare l'intera rete di soggetti responsabili, ricostruendo i canali dell'approvvigionamento finanziario, movimentazione, stoccaggio e spedizione di detti beni e tecnologie.
L'ordine pubblico è inteso come garanzia di pace e tranquillità. In tal senso assume un valore di sicurezza collettiva.
Como, commercio di materiale bellico verso Iran: 6 arrestati - video
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