Il fuciliere di Marina Salvatore Girone potrà stare in Italia durante l'arbitrato. Lo ha deciso il Tribunale internazionale dell'Aja che ha accolto la richiesta italiana, invitando le parti a concordare le modalità del rientro del marò in patria. L'altro fuciliere, Massimiliano
Latorre, è già in Italia e potrà restarvi almeno fino al 30 settembre, come ha deciso a fine aprile la Corte Suprema indiana. Ma l'India frena: L'Italia non ha interpretato correttamente l'ordine del tribunale. Non è vero che il marine Girone è libero: le condizioni della sua libertà provvisoria devono essere stabilite dalla Corte Suprema, hanno detto fonti del governo indiano alla PTI. Con riferimento a quanto riferito dall'ANSA, la Farnesina informa che il Tribunale arbitrale istituito a L'Aja ha oggi anticipato la propria decisione che il Fuciliere di Marina Salvatore Girone faccia rientro in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal Governo il 26 giugno 2015. Le condizioni del rientro saranno concordate tra Italia e India. La decisione del Tribunale de L'Aja recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale. Il Governo avvierà immediatamente le consultazioni con l'India affinché siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale. Il Governo sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall'Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all'Italia o all'India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie.
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