Tentativo di golpe in Turchia nella notte tra il 15 e il 16 luglio. Dopo l'annuncio di un colpo di stato da parte di militari, di cui non fa parte la Marina, è arrivata la dichiarazione del ministro degli Interni turco, Efkan Ala, per il quale ''il tentativo di golpe è fallito''. I primi spari si
sono avvertiti poco prima delle ore 23 locali (22 in Italia) nelle strade di Ankara, mentre elicotteri e jet militari sono stati avvistati sui cieli della capitale turca. Le autorità hanno chiuso i due ponti sul Bosforo a Istanbul dove è stata avvertita anche la presenza di jet F16 nei cieli. Carri armati dell'esercito sono stati dispiegati poi all'aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul. Tutti gli scali della Turchia sono stati chiusi. Scontri ad Ankara tra l'esercito golpista e le forze della polizia fedeli al presidente Recep Tayyip Erdogan. Il bilancio finale è di almeno 190 morti (47 sono civili) e 1.154 feriti. Un jet da combattimento dell'esercito turco ha abbattuto un elicottero usato dai golpisti. I militari hanno fatto irruzione nella sede della tv statale turca. Le trasmissioni sono state interrotte ed è stato bloccato l'accesso ai social media. Dichiarata la legge marziale e imposto il coprifuoco in tutto il Paese. Dopo una lunga attesa il premier Erdogan è apparso su FaceTime alla Cnn turca da un luogo non definito. Carri armati per le strade di Ankara e di Istanbul, dove dopo l'appello del presidente Erdogan a "resistere" ai golpisti, migliaia di turchi si sono riversati in strada, sventolando le bandiere con la mezzaluna. A tarda notte l'aereo con a bordo il presidente Erdogan, dato in fuga per ore, è atterrato all'aeroporto di Istanbul. Il ministro degli interni turco ha dichiarato che il golpe è stato "sventato" e i militari ribelli "sono stati arrestati" (2.893).
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