Attacco kamikaze Kabul, in Afghanistan, durante una protesta organizzata dai membri della comunità sciita Hazara cui partecipavano migliaia di persone. Ottanta i morti, oltre 230 i feriti. L'attentato è stata rivendicato dall'Isis, attraverso la sedicente agenzia di
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comunicazione Amaq. L'attacco è avvenuto nella zona di Dehmazang, a Kabul. Due uomini, con indosso delle cinture esplosive, si sono fatti esplodere mentre era in corso una protesta della comunità sciita contro un progetto governativo per la creazione di una linea di alta tensione che colleghi la capitale afghana con il Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan all'Afghanistan e al Pakistan, ma che escluderebbe la provincia di Bamiyan dove vive la minoranza sciita Hazara e che riceverebbe corrente elettrica a potenza dimezzata. La marcia si stava dirigendo verso il palazzo presidenziale ed erano state dispiegate consistenti misure di sicurezza, che non sono bastate. Un terzo attentatore sarebbe stato ucciso dalla polizia prima di riuscire a farsi esplodere. Secondo alcuni testimoni i kamikaze indossavano il burqa, l'abito che copre il corpo completamente . I talebani afghani hanno negato il loro coinvolgimento nel massacro. Le barriere di sicurezza che bloccano l'accesso al centro della città hanno reso difficile il lavoro dei soccorritori. In Afghanistan si osserverà una giornata di lutto nazionale.
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