Venezia, rivolta al centro di accoglienza migranti: 25 operatori liberi

Notte di tensione all'interno del Centro di prima accoglienza di Conetta, frazione del piccolo comune di Cona in provincia di Venezia, dopo la rivolta scoppiata all'interno del centro della struttura in seguito alla morte di una giovane ivoriana deceduta il 2
gennaio all'interno del campo. Solo nelle prime ore del mattino all'interno del Centro sembra essere tornata la calma con l'intervento delle forze dell'ordine e i 25 volontari della Cooperativa che gestisce l'hub, barricati in alcuni container, sono stati fatti uscire. Gli operatori della cooperativa Ecofficina sono stati liberati poco prima delle due. Tra di loro anche due medici e un'infermiera. Tutti stanno bene anche se hanno trascorso momenti di paura quando all'esterno dei loro rifugi molti migranti avevano iniziato a colpire le pareti con bastoni e spranghe. La protesta è scoppiata dopo la morte di una ragazza trovata priva di conoscenza in un bagno della struttura. La giovane donna, originaria della Costa d'Avorio, era in attesa di una risposta alla domanda di asilo politico. La 25enne si sarebbe sentita male, secondo i suoi compagni, verso le 8 di mattina, i soccorsi sarebbero arrivati alle 14. Dall'ospedale di Piove di Sacco fonti sanitarie affermano che l'automedica è partita non appena è giunto l'allarme. Intanto è arrivato l'esito dell'autopsia: la ragazza è morta per trombo-embolia polmonare bilaterale. Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha disposto il trasferimento di circa cento migranti attualmente ospitati a Cona in strutture presenti in Emilia Romagna. Il trasferimento avverrà, come si apprende da fonti della Prefettura di Venezia, domattina. Non è la prima volta che questo hub e la cooperativa che lo gestisce si trovano al centro di proteste e polemiche.

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