I Carabinieri hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare (24 in carcere e 23 ai domiciliari), emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 47 soggetti ritenuti responsabili di
associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l'aggravante delle finalità mafiose. Complessivamente sono oltre 70 gli indagati in diverse località italiane. Il provvedimento scaturisce da due precedenti inchieste "Chimera 1" e "Chimera 2", con le quali nel 2014 si era appurata l'esistenza della cosca 'ndranghetista "Cerra-Torcasio-Gualtieri" attiva nella piana di Lamezia. L'operazione, denominata "Dionisio", trae origine da un'indagine del Nucleo Investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme che ha permesso di documentare l'esistenza di tre piazze di spaccio gestite dalla cosca nonché l'impiego degli illeciti ricavi anche per il sostentamento degli accoliti detenuti e delle relative famiglie. Tra i destinatari dell'ordinanza figurano i vertici della consorteria. La prima nel centro cittadino in località Trempa, la seconda in località Capizzaglie e la terza a Ciampa di cavallo. La droga giungeva nella città della piana attraverso i canali della Puglia e dell'Albania per l'approvvigionamento della marjuana mentre dalla costa ionica reggina arrivava la cocaina e l'eroina.
associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l'aggravante delle finalità mafiose. Complessivamente sono oltre 70 gli indagati in diverse località italiane. Il provvedimento scaturisce da due precedenti inchieste "Chimera 1" e "Chimera 2", con le quali nel 2014 si era appurata l'esistenza della cosca 'ndranghetista "Cerra-Torcasio-Gualtieri" attiva nella piana di Lamezia. L'operazione, denominata "Dionisio", trae origine da un'indagine del Nucleo Investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme che ha permesso di documentare l'esistenza di tre piazze di spaccio gestite dalla cosca nonché l'impiego degli illeciti ricavi anche per il sostentamento degli accoliti detenuti e delle relative famiglie. Tra i destinatari dell'ordinanza figurano i vertici della consorteria. La prima nel centro cittadino in località Trempa, la seconda in località Capizzaglie e la terza a Ciampa di cavallo. La droga giungeva nella città della piana attraverso i canali della Puglia e dell'Albania per l'approvvigionamento della marjuana mentre dalla costa ionica reggina arrivava la cocaina e l'eroina.
Via: Arma dei Carabinieri
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