Almeno dodici persone sono state uccise e 43 ferite a Teheran dopo che uomini armati e attentatori suicidi hanno attaccato il Parlamento iraniano e il Mausoleo dell'Ayatollah Khomeini. Smentita l'esplosione alla stazione della metropolitana della capitale iraniana vicina al
mausoleo. L'Isis ha rivendicato gli attacchi contro i siti altamente simbolici, con la pubblicazione di un breve video. L'assalto al parlamento ha avuto inizio quando quattro uomini, armati di kalashinikov, hanno fatto irruzione nel complesso edilizio. Uno degli aggressori, che indossava una cintura esplosiva, si è fatto saltare in aria al quarto piano del parlamento e diverse persone sono state prese in ostaggio. Immediatamente sono intervenute le forze di sicurezza che hanno circondato l'edificio, mentre i parlamentari hanno continuato le sessioni pianificate in un'altra parte del complesso. In simultanea, al santuario di Khomeini due assalitori hanno aperto il fuoco contro i pellegrini, uccidendo una guardia di sicurezza, e poi uno dei terroristi si è fatto saltare in aria con un giubbotto esplosivo, mentre l'altro è stato ucciso. Quattro ore dopo si è concluso l'attacco al mausoleo con un blitz delle forze dell'ordine. Non è chiaro se tra gli aggressori vi fossero donne o indossassero abiti femminili. Il ministero dell'intelligence iraniano ha detto che un terzo commando è stato arrestato prima di effettuare un attacco pianificato. Se confermato il ruolo dell'Isis, si tratterrebbe del primo attacco condotto dal gruppo terroristico in Iran. Gli attacchi si sono svolti in un contesto di grande tensione regionale, con i Paesi arabi che spingono per un maggiore isolamento dell'Iran. Gli Stati del Golfo hanno interrotto i rapporti diplomatici con il Qatar rispetto al suo stretto rapporto con l'Iran.
Vie: The Indipendent | The Guardian
Foto: Reuters
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