Roma, reporter pestato con metodo mafioso: Spada resta in carcere

Il Gip del Tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Roberto Spada, autore dell'aggressione a un giornalista della Rai. Nel provvedimento, il giudice ha riconosciuto l'aggravante del metodo mafioso. "Quella testata è
stata data perché sono stato provocato dal giornalista. Ho risposto a una provocazione" ha dichiarato l'indagato nel carcere di Regina Coeli. Ammettendo i fatti, avrebbe anche replicato: "non mi riconosco in quel video". Spada, invitato dal giudice a identificare il guardaspalla che lo ha aiutato nel pestaggio ha detto di non essere in grado di fornire elementi utili. L'interrogatorio di convalida di Roberto Spada fermato dopo l'aggressione alla troupe della Rai ad Ostia si è tenuto sabato ed è durato circa due ore. Spada è stato posto in stato di fermo giovedì poco prima delle 17 con l'accusa di violenza privata e minacce, aggravate dal metodo mafioso. I Carabinieri del Comando locale si sono recati nella sua abitazione nel quartiere Nuova Ostia e lo hanno condotto in caserma. Il fascicolo di indagine è stato affidato ai Pm della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura capitolina. A Ostia ieri si è svolta una marcia contro la mafia e la criminalità organizzata, nata come reazione da parte di diverse istituzioni, movimenti e  semplici cittadini alla violenta aggressione subita da una troupe televisiva del programma Nemo, Rai2, ad opera di un componente del clan Spada. Una seconda manifestazione a Ostia è in programma per giovedì 16 novembre alle ore 17 organizzata da Fnsi e Libera contro quello che è considerato "non solo un atto violento e squadristico contro i cronisti, ma anche un'aggressione all'art. 21 della Costituzione e al diritto dei cittadini ad essere informati".

Via: RaiNews24
Foto: Repubblica

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