La Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Monza su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 18 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere
finalizzata alla truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. L'inchiesta, denominata "Safe magazine", è scaturita da una denuncia per truffa presentata, a novembre 2015, da un 67enne che era stato indotto, attraverso pressanti telefonate ricevute da un sedicente avvocato, a pagare circa 8.000 euro per saldare dei presunti debiti relativi ad abbonamenti a riviste riconducibili alle Forze dell'ordine. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle monzesi, hanno accertato come alcuni membri del sodalizio criminale, spacciandosi per avvocati, giudici, ufficiali giudiziari e funzionari, contattavano telefonicamente in tutta Italia ex abbonati alle predette riviste, ai quali comunicavano debiti - in realtà inesistenti - derivanti dai pregressi abbonamenti, con conseguenti atti di pignoramento già emessi nei loro confronti, e proponevano una transazione bonaria tramite bonifico. Secondo la ricostruzione dei flussi finanziari riconducibili agli indagati eseguita dai Finanzieri, i proventi illeciti conseguiti dal gruppo tra il 2015 e il 2016 ammontano complessivamente a circa 2 milioni di euro.
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