Roma, depistaggi per aggiustare processi e dossier falsi: 15 arresti

I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Roma e Messina, con la collaborazione di quelli di Palermo, hanno eseguito, sul territorio nazionale, distinte ordinanze di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, emesse dai Gip dei
Tribunali di Roma e Messina, nei confronti di 15 soggetti accusati di associazione a delinquere dedita alla commissione di plurime frodi fiscali, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari. Contestualmente, il Nucleo di Polizia Tributaria ha eseguito perquisizioni locali nei confronti delle persone coinvolte  a vario titolo nella vicenda. Le indagini, condotte dalle Procure della Repubblica di Roma e Messina, in coordinamento con quella di Milano, hanno preso le mosse da distinti input investigativi, convergendo sull'operatività di due sodalizi criminali, consentendo la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni. Dalle investigazioni è emerso che gli indagati avrebbero "pilotato" sentenze del Consiglio di Stato attraverso due gruppi "criminali", accusati di avere orchestrato un meccanismo in grado di influenzare l'affidamento di alcune gare e di modificare alcune sentenze dei processi. In particolare, sarebbero stati costruiti falsi dossier per spiare le inchieste, tra cui quella della Procura di Milano sulle presunte tangenti Eni. Tali condotte sono state riscontrate a partire dal 2013 e sono proseguite sino ai primi mesi del 2017. Tra i fermati ci sono Giancarlo Longo, ex pm di Siracusa, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e gli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti. Nell'inchiesta figura anche Giuseppe Guastella, cronista siracusano che è finito ai domiciliari.

Via: AskaNews

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