La Procura di Roma ha aperto una indagine, per ora senza indagati, in relazione a presunti brogli avvenuti in Canada (circoscrizione America Settentrionale e Centrale) in occasione del voto per le elezioni politiche italiane. Nel fascicolo, al momento senza ipotesi di
reato, potrebbero finire una serie di segnalazioni giunte a piazzale Clodio da alcuni Consolati su presunte irregolarità. Non è escluso che nel procedimento possa confluire anche la vicenda, denunciata dalla trasmissione televisiva Le Iene, su una compravendita di 3 mila voti a Colonia, in Germania. La Digos sta acquisendo nella sede di Mediaset il filmato mandato in onda domenica scorsa e depositerà a piazzale Clodio una prima informativa. "Noi avevamo già denunciato con quattro servizi la possibilità di brogli con il voto degli italiani all'estero grazie alla testimonianza di 'cacciatori di plichi', ovvero cacciatori di schede ancora da votare. Purtroppo da allora non è cambiato nulla e nessuno è intervenuto", scrive in una nota il programma di Italia 1. "Dall'esame del video emergono serie incongruenze", fa sapere il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. "La tipografia nel video non è quella incaricata dal Consolato Generale di Colonia per la stampa del materiale elettorale; le schede che appaiono non sono abbinate a certificati elettorali (che contengono i codici elettori) e pertanto risultano inutilizzabili; nel video non appaiono le buste preaffrancate obbligatorie per legge per la restituzione all'ufficio mittente [...] Alla luce di quanto sopra, la Farnesina si riserva pertanto ogni possibile azioni legali a tutela della propria immagine, anche interessando la Unità specializzata della Polizia postale competente per il contrasto alle fake news".
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