I Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 11 soggetti (8 in carcere e tre all'obbligo di firma) ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo
mafioso, estorsioni, detenzione illegale di armi, sottrazione di beni sequestrati, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati aggravati dal metodo e finalità mafiose. Nel corso delle indagini, svolte dai militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, è stata confermata l'operatività del clan Fabbrocino nella gestione di varie attività illecite. Emersa la pervicacia degli indagati per ribadire il controllo camorristico del territorio nel riappropriarsi dei beni strumentali di un'attività produttiva di Ottaviano che era stata sequestrata a uno degli affiliati e affidata ad amministrazione giudiziaria. Accertate estorsioni nei confronti di imprenditori e commercianti del vesuviano e diversi episodi di detenzione e spaccio di cocaina e hashish. Identificati i soggetti che favorirono la latitanza del reggente del clan Francesco Maturo, inserito nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi fino al maggio 2014, quando fu catturato armato di due pistole in una villetta del salernitano, in fuga da circa due anni per sottrarsi all'esecuzione di una ordinanza di custodia per 416 bis ed estorsione.
Via: La Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento