L'aggressore che ieri ha ucciso due poliziotte e un passante a Liegi in un presunto attacco terroristico aveva ucciso un'altra persona la sera precedente. Benjamin Herman, 31enne, aveva svaligiato una gioielleria a Rochefort, cittadina nella quale era residente, e
ucciso a Marches-en-Famenne un trentenne ex detenuto, noto per reati di droga. L'uomo sarebbe stato ucciso a colpi di martello e l'arma sarebbe poi stata ritrovata nell'auto dell'assalitore a Liegi. Herman era uscito lunedì mattina dalla prigione di Lantin con un permesso di qualche ora per un appuntamento per il suo reinserimento, ma non è mai rientrato. Una volta arrivato a Liegi, intorno alle 10.30 di martedì, il killer si è servito di un coltello per aggredire alle spalle due agenti della polizia locale mentre controllavano i parchimetri nei pressi del Cafè des Augustins e poi li fredda con uno dei loro revolver di servizio. Le due agenti avevano 53 e 45 anni, una mamma di due gemelle di 13 anni già orfane di padre, e l'altra di un ragazzo di 25 anni. La terza vittima è Cyriel Vangriecken, 22 anni, studente dell'Università di Liegi, che si trovava sul sedile del passeggero della Ford Fiesta di sua madre, che era stata fermata a un semaforo rosso vicino al luogo in cui le poliziotte sono state uccise. Inseguito dalla polizia, brandendo le armi al grido di "Allahu Akbar" nella strada ormai vuota, il presunto terrorista si rifugia nell'istituto scolastico Léonie de Waha, dove all'ingresso blocca una donna delle pulizie, poi rilasciata illesa. La brigata antibanditismo lo attende davanti al portone d'ingresso: l'uomo spara all'impazzata con le due pistole sottratte alle due agenti uccise, ferisce quattro poliziotti di cui due alle braccia e due alle gambe, quando viene neutralizzato. Non schedato come radicalizzato ma presente in modo indiretto in tre dossier, più volte dentro e fuori dal carcere per droga, rapina e aggressione, nelle perizie psicologiche Herman era considerato instabile. La Procura di Liegi ha aperto un'inchiesta per terrorismo. I membri della polizia federale e locale hanno tenuto un minuto di silenzio alle 13 di oggi presso il tribunale di Bruxelles.
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